È uno degli ultime mode alimentari, noto soprattutto Oltreoceano. Ma di cosa stiamo parlando? Il nome stesso significa, “basato sulle piante”, si tratta quindi di un’alimentazione a prevalenza vegetale, ma non solo. Infatti, non riguarda solo il consumo di vegetali ma di assumere alimenti naturali, quindi non trattati, non derivanti da sfruttamento di risorse e animali, oppure a km 0.
La differenza fra la dieta vegana e quella plantageneta
La differenza più evidente tra la dieta plant-based e quella vegana è che quest’ultima esclude completamente tutti i prodotti di origine animale e nasce con lo scopo di eliminare ogni forma di sfruttamento animale.
La dieta plant-based, invece, dipende da vegetali, con l’aggiunta di prodotti di origine animale purché provengano da fonti morali (come prendere solo uova freschissime da allevamenti a terra). Quindi si ha una dieta maggiormente flessibile ma che non accetta prodotti troppo lavorati.
Perché è importante per la sostenibilità?
La dieta plant-based è sostenibile per diversi motivi:
- Riduzione delle emissioni di gas serra: la produzione di carne, in particolare quella bovina, è una delle principali fonti di gas serra.
- Minore consumo di acqua
- Maggiore efficienza nell’uso del suolo
- Minori rifiuti e inquinamento
- Supporto alla biodiversità
In sintesi, una dieta plant-based aiuta a ridurre l’impatto ambientale, conservando risorse naturali e sostenendo un futuro più verde e sano per il pianeta.