Abbiamo capito tutti che siamo gli unici responsabili di aver riempito la spiaggia e il mare di rifiuti… ma quali?
L’82% di quelli marini sono di tipo plastico mentre solo il 18% sono di altri materiali e, di quell’ 82%, ben il 50% è composto da plastica monouso!
Anche per quanto riguarda la spiaggia i dati sono molto simili: l’81% degli oggetti rinvenuti è plastico, seguito dal vetro e dalla ceramica all’8%, dal metallo al 4%, dalla carta al 3% e da altri materiali con percentuali minori.
Chi pensa alla pulizia delle spiagge?
Negli ultimi anni, le iniziative da parte di alcuni cittadini sono aumentate e il loro aiuto è e sarà sempre importante per ripulire le spiagge.
A Rimini, per esempio, sono diverse le manifestazioni che hanno sensibilizzato i cittadini su questo tema sempre più importante. Fra queste troviamo l’evento dello scorso 15 Marzo “Friday for Future” a cui hanno preso parte molti studenti che hanno impiegato la loro giornata a ripulire le spiagge e il parco Marecchia di Rimini.
Per vedere di cosa si è trattato clicca qui!
E chi pensa invece al mare e ai suoi fondali?
I sub e i pescatori sono coloro che stanno provando a fare la differenza.
Il gruppo “Sub Gian Neri” di Rimini, infatti, si occupa in prima persona della raccolta dei rifiuti sparsi nel mare e, soprattutto, intorno alle Piramidi.
Esse sono infatti una zona di immersione artificiale in quanto sono un sito nato circa 25 anni fa per la riproduzione dei mitili. Le cozze, però, non sono le uniche ad essere trovate dai sommozzatori in questo luogo…
Un consistente numero di oggetti di ogni tipo viene infatti da loro ritrovato durante le immersioni e, grazie a giornate come quella del 9 Settembre scorso “Insieme per un mare più pulito“, portate sulla terraferma.
Anche i pescatori, così come i sub, vorrebbero apportare un loro contributo fondamentale per la pulizia dei mari. Fino ad ora, però, non hanno potuto farlo in quanto avrebbero commesso il reato di trasporto illecito di rifiuti, pagandone addirittura lo smaltimento. Tutto ciò li portava a rigettare in mare ciò che pescavano accidentalmente.
Ma le cose stanno cambiando! Grazie al disegno di legge “Salvamare“, approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 aprile scorso, i pescatori potranno trasportare a terra i rifiuti marini e costituire quindi un aiuto importante per la raccolta degli stessi.